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Nel mio percorso nel mondo della palestra e del fitness ho fatto tanti errori (tantissimi).
Alcuni piccoli, altri decisivi. Oggi voglio raccontartene tre, tra i più significativi. Tre errori che hanno ostacolato i miei progressi e compromesso il mio benessere, ma che mi hanno anche insegnato molto.
Se ti riconosci in qualcuno di questi, spero che il mio racconto possa aiutarti a riflettere e (forse) a cambiare direzione.
Qui sotto trovi il link per ascoltare l’episodio del podcast:
https://spotifycreators-web.app.link/e/dILuBQswzUb
oppure puoi leggere l’articolo per un riassunto.

1. Affidarsi troppo agli integratori
Anni fa, come molti, ho creduto che esistessero scorciatoie per raggiungere il fisico dei miei sogni. Così ho iniziato a prendere ogni tipo di integratore: curcuma, aloe vera, omega 3, glutamina, multivitaminici, e chi più ne ha più ne metta.
Il problema? Non mi servivano.
Seguivo già una dieta equilibrata fatta da un nutrizionista. Quei prodotti non facevano altro che svuotarmi il portafoglio, senza reali benefici. (se te lo stessi domandando, al nutrizionista nascondevo tutto).
Cos’è davvero un integratore?
Gli integratori alimentari sono prodotti che contengono nutrienti come vitamine, sali minerali, aminoacidi o estratti vegetali (praticamente sono cibo in polvere, capsule, ecc…).
Le linee guida del CREA affermano che possono essere utili per:
- Compensare carenze (es. vitamina D o ferro);
- Supportare periodi di fabbisogno aumentato (es. gravidanza, sport ad alto livello);
- Facilitare l’assunzione in caso di diete restrittive (es. B12 nei vegani).
Tuttavia, non servono a dimagrire, non fanno “spingere di più in palestra” e non sostituiscono una dieta equilibrata.
Anzi, assumerli senza un reale bisogno può essere pericoloso. Alcuni interagiscono con farmaci, altri possono causare effetti indesiderati, anche gravi.
👉 Chiedi sempre consiglio a un medico o a un nutrizionista prima di assumere un integratore.

2. Dimagrire troppo velocemente
Nel 2017 ho perso 32 kg in un solo anno. All’apparenza un successo, ma è stato un errore enorme.
Ho tagliato fuori intere categorie alimentari (carboidrati), ho perso massa muscolare e ho rallentato il metabolismo. Alla fine, ho ripreso gran parte dei chili persi (con qualche kg “omaggio”).
Le linee guida dell’American College of Sports Medicine (ACSM) consigliano una perdita di peso di circa 0,5% del peso corporeo a settimana. Per una persona di 70 kg, significa massimo circa 1-2 kg al mese.
Dimagrire troppo in fretta può portare a:
- Perdita di massa muscolare;
- Carenze nutrizionali;
- Disidratazione;
- Problemi digestivi;
- Stanchezza, ansia, depressione;
- Disturbi del comportamento alimentare (DCA).
👉 La perdita di peso sana è: lenta, graduale e accompagnata da una buona educazione alimentare e da un allenamento personalizzato.
Il consiglio?
Affidati a un team: nutrizionista, personal trainer (o chinesiologo) e, quando serve, anche a uno psicologo. Più tempo ci metti a raggiungere il tuo obiettivo, più sarà facile mantenerlo nel tempo.

3. Rinunciare alla vita sociale per la “dieta”
Uno degli errori più gravi, e anche più dolorosi, è stato quello di saltare feste, uscite e momenti sociali per restare “a dieta”. Durante le superiori, arrivai perfino a sedermi in pizzeria con gli amici dopo aver mangiato pollo e fagiolini a casa, senza ordinare nulla.
A posteriori, ho capito che quel comportamento era un disturbo del comportamento alimentare (DCA). Nello specifico, ho vissuto due forme di DCA poco conosciute:
Ortoressia
È l’ossessione per il cibo “sano”, vissuta in modo estremo.
Alcuni esempi:
- Evitare alimenti non biologici o non cotti “nel modo giusto”;
- Rifiutare di mangiare fuori casa per paura di ingredienti “sbagliati”;
- Provare ansia o senso di colpa per ogni deviazione dalla “dieta perfetta”.
Vigoressia
È l’ossessione per il fisico muscoloso e l’allenamento.
Chi ne soffre:
- Non si sente mai “abbastanza muscoloso”;
- Segue diete iper-proteiche rigide;
- Si arrabbia o si deprime se salta la dieta o un allenamento;
- Rischia isolamento sociale e uso di sostanze dopanti.
👉 Questi disturbi sono subdoli. Spesso vengono elogiati dalla società, scambiati per “dedizione” o “disciplina”, ma sono in realtà forme di disagio che vanno riconosciute e affrontate.

Conclusioni
Questi tre errori hanno segnato profondamente il mio percorso.
Mi hanno insegnato una cosa importante: il fitness non è una corsa, ma un cammino.
Un cammino fatto di equilibrio, consapevolezza e pazienza.
👉 Evita le scorciatoie.
👉 Chiedi aiuto quando serve.
👉 Non sacrificare la tua vita per un obiettivo estetico.
Se anche tu ti sei ritrovato in qualcuno di questi errori, sappi che non sei solo. E soprattutto, che si può cambiare.
Ci vediamo in palestra.
BIBLIOGRAFIA
American College of Sports Medicine. (2021). ACSM’s Guidelines for Exercise Testing and Prescription (11th ed.). Wolters Kluwer.
Bratman, S., & Knight, D. (2000). Health Food Junkies: Orthorexia Nervosa—Overcoming the Obsession with Healthful Eating. Broadway Books.
CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. (2023). Linee guida per una sana alimentazione. https://www.crea.gov.it
Dunn, T. M., & Bratman, S. (2016). On orthorexia nervosa: A review of the literature. Appetite, 99, 147–151. https://doi.org/10.1016/j.appet.2016.01.009
Hall, K. D., Sacks, G., Chandramohan, D., Chow, C. C., Wang, Y. C., Gortmaker, S. L., & Swinburn, B. A. (2011). Quantification of the effect of energy imbalance on bodyweight. The Lancet, 378(9793), 826–837. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(11)60812-X
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Pope, H. G., Phillips, K. A., & Olivardia, R. (2000). The Adonis Complex: The Secret Crisis of Male Body Obsession. Free Press.
Rosenbloom, C. A. (2014). Use of dietary supplements by elite athletes in the United States. Journal of Sports Sciences, 32(11), 1015–1025. https://doi.org/10.1080/02640414.2014.883346
Dott. Andrea Matteis – Chinesiologo Personal Trainer – Castelnuovo Don Bosco – Chieri – A domicilio